Fra elettricità e pneumatica esiste
a partire dal Seicento una sorta di "trait d'union" costituito
da un settore di ricerca in cui questi due rami della fisica si intersecarono
con straordinari risvolti. È lo studio delle scariche elettriche
in atmosfera rarefatta, i "bagliori nel vuoto", fenomeni
non solo spettacolari ma che portarono alle grandi scoperte di fine Ottocento,
i raggi X, l'elettrone, la radioattività,
dalle quali prenderà le mosse la ricerca fisica del XX secolo.
Le cinque sezioni dell'itinerario espositivo illustrano gli sviluppi paralleli
della pneumatica e dell'elettricità attraverso la ricca e prestigiosa
raccolta di strumenti del Museo di Storia della Fisica dell'Ateneo
patavino. L'ordinamento è prima di tutto cronologico, dal
Seicento a oggi, ma la giustapposizione delle sezioni – la
prima e la terza riguardano la pneumatica e la seconda e la quarta la scienza
elettrica – è pensata con l'intento di evidenziare
le interazioni tra i due filoni di ricerca. Queste interazioni
costituiscono il tema esplicito dell'ultima sezione, dove
si analizzano gli sviluppi delle ricerche sui "bagliori nel vuoto",
soffermandosi in conclusione sulle loro rivoluzionarie conseguenze nel
corso del XX secolo.
Nello studio dei bagliori nel vuoto, infatti, si radicano le importanti
scoperte che portano alla fisica delle particelle elementari e
al primo quadro unitario dei fenomeni naturali, che spazia dai
componenti ultimi della materia alla storia dell'Universo; e sempre
qui trovano fertile terreno le importanti applicazioni tecnologiche che
vanno dall'illuminazione elettrica alla televisione, fino alla diagnostica
medica.
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Progettazione e realizzazione: Simonetta Capparotto
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