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Pendolo di Zamboni, non firmato,
costruito da Giuseppe Zamboni, 1830
Ideate nella loro forma più diffusa da
Giuseppe Zamboni, le pile dette "di Zamboni" o "pile
a secco" - in quanto sfruttavano unicamente l'umidità
residua della carta - fornivano una bassissima corrente ma una tensione
molto alta. Si dimostrarono straordinariamente longeve: il presente
pendolo, posto fra due pile a secco, funzionò ininterrottamente
per oltre 100 anni.
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Il pendolo
di Zamboni rappresentato da uno degli studenti di Zamboni
Ms Zamboni, 1840
(Collezione Beltrame) |
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Elettroscopio di Bohnenberger, non firmato, 2/4
XIX secolo Una foglia d'oro è
posta tra due placche metalliche collegate ai poli contrari di due
pile a secco di Zamboni. L'elettricità che si voleva misurare
veniva comunicata alla la foglia d'oro, che veniva allora attirata
dalla placca di segno opposto.
Un elettroscopio in cui una foglia d'oro era sospesa fra due pile
voltaiche venne ideata da T. G. B. Behrens nel 1806, e fu poi J.G.F.
Bohnenberger a sostituire nel 1814 le pile voltaiche con pile a secco,
ottenendo uno strumento molto sensibile. |
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Pila a secco di Zamboni, non firmata, c. 1900
Le pile di Zamboni trovarono diverse
applicazioni con l'inizio del XX secolo. Si resero preziose ad esempio
nell'ambito delle ricerche sulla radioattività e la radiazione
cosmica. Vennero inoltre impiegate nella seconda guerra mondiale e
nella guerra del Vietnam per alimentare dei dispositivi per la visione
a raggi infrarossi |
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